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Maissana  
 

Maissana si trova ad una altitudine di 575 metri, tra il torrente Borsa e le pendici settentrionali del Monte Porcile; è un agglomerato di rustiche case, metà abitazioni e metà fortilizi, sovrastate dal campanile barocco della parrocchiale. La storia e la vocazione rurale di tutto il distretto è simbolicamente raccontata nello stemma civico - un castello turrito, forse Lagorara, un fiume e un grappolo d'uva - ed è materialmente visibile nelle cose che esprimono la continuità delle antiche consuetudini, la tenace utilizzazione dei prodotti della campagna, la confidenza con gli animali, per i quali i contadini fanno la provvista di fieno e l'autunnale raccolta del fogliame secco nei castagneti. A Santa Maria il vecchio borgo è un piccolo, perfetto esemplare di paese-fortezza, intersecato dal disegno elicoidale dei vicoli, impreziosito dalle insolite strutture di arcate sovrapposte, da altane che aprono la casa verso lo spazio libero e verde, dal ciottolato dei vicoli, dai porticati scuri e segreti come cantine. Più oltre ancora sono Campore (la bella chiesa di San Lorenzo, col prospetto decorato da un bassorilievo di ardesia) e Ossegna, con le due principali borgate attorno alla parrocchia di San Michele, in un paesaggio rurale - vigneti, campi di frumento e boschi - ancora punteggiato da isolati casolari, solidi e massicci.
Più bassa, verso il fondo valle, è la frazione di Cembrano, in mezzo a terre ben coltivate e ben esposte, a concludere il circuito del collegamento alla provinciale per Varese, da cui, nell'abitato di San Pietro Vara, si distacca un'altra rotabile interna per Salterana. Grandi boschi di castagni circondano l'abitato di Tavarone, solitario su un crinale a quota 600 metri, servito dalla strada che da Torza, in sette chilometri, conduce ai Ponte Borsa e Maissana. Il paese è costruito all'antica maniera (vicoli, case di pietra coi tetti coperti di ciappe e qualche fabbricato signorile) in vista dei mille metri del Monte Alpe.

STORIA

II comune faceva parte del territorio della provincia di Genova ed è stato compreso - con Varese Ligure - nei confini della provincia spezzina al momento della sua istituzione, nel 1923. La gente di Maissana è ancora intimamente genovese, legata anche geograficamente all'entroterra del Tigullio e quindi al centro della regione, più che al suo capoluogo orientale. Da Maissana a Sestri Levante ci sono soltanto 30 chilometri; la distanza che lo separa dalla Spezia è più del doppio. Ma la "genovesità" delle terre di Maissana non è soltanto in funzione di strade e percorsi: si fonda su altri profondi motivi sociali ed economici e storici. Poiché le più antiche notizie della "Plebs de Varia", detta anche "de Cesigna", riferiscono delle sue vaste giurisdizioni comprendenti le parrocchie di tutta l'alta Valle, proprio nei termini attuali di Varese e di Maissana, come iscritte nei registri dell'Arcidiocesi di Genova, fin dal 1031. L'istituzione della Diocesi di Brugnato, sempre nell'ambito della autorità ecclesiastica genovese, diede poi luogo a diverse distribuzioni, vendite e permute territoriali, ma le comunità di Maissana ebbero comunque un destino comune a quello dei paesi sul versante mare (vedi Castiglione Chiavarese, sovente citato assieme alla chiesa e al castello di Lagorara e Tavarone) fino all'epoca moderna; alla istituzione della Diocesi di Chiavari (1892) e agli ultimi mutamenti del 1959, adottati per far coincidere i territori delle quattro diocesi unificate coi limiti amministrativi della provincia spezzina. Anche per le vicende politiche locali e lo svolgersi dell'età feudale era stata determinante la circoscrizione plebana dell'alta Val di Vara, unita a Lavagna e a Sestri Levante, quale base della potenza dei Fieschi. I quali - annotava il Formentini - "mantennero l'avida dominazione nell'alta Val di Vara, anche dopo la catastrofe militare e politica che li costrinse, sullo scorcio del secolo XIII, a cedere a Genova quanto avevano acquistato in più nella media e bassa Valle, nel Golfo della Spezia e nelle Cinque Terre. Sempre presenti nella politica internazionale quali esponenti di un partito che ebbe l'alternativa del potere in un grande stato, forti dei loro privilegi capitalistici, assistiti dal prestigio di una posizione elevatissima nelle gerarchie della Chiesa, nonostante le crisi e i drammatici mutamenti di fortuna essi riuscirono in ogni caso a salvaguardare i loro domini rurali". Naturalmente ciò avvenne fino a che Genova non ampliò la sua potenza comunale con gli ordinamenti di un vero e proprio stato regionale. Le terre e i paesi di Maissana fecero parte della Podesteria di Castiglione che, ai primi del 1600, aveva una popolazione complessiva di 2.689 anime. Per quanto riguarda le comunità oltrevalico il censimento considerava Maissana con 97 persone, Chiama con 86, S. Maria Lagorara 126, Ossegna 215, Cembrano 139, Campore 112, Salterana 156, Disconesi 60, Tavarone 65, Colli 37. Si trattava di un distretto dalle caratteristiche assolutamente montane, reso però fertile dalla buona esposizione e dai numerosi corsi d'acqua, che produceva "frumento, segale, gran turco, legumi, castagne, patate, uva ed altri frutti".


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