Compongono questo comune la parrocchia del capoluogo con le sue adiacenze, Ferrerò e Piana; la parrocchia di Carrodano superiore e quella di Mattarana e Canegrega. Da levante vi passa la strada regia per cui si va al capoluogo di provincia, discosto quattordici miglia. Il torrente Malacqua interseca questo territorio. Proviene dai monti Radice, Rosola e Levanto e mette foce nel Vara. Vi è valicata da tre ponti di pietra: uno è quello della regia strada, costruito nel 1824, sotto gli auspici del re Carlo Felice. Gli altri due sono da gran tempo edificati". Così Goffredo Casalis, nel suo "Dizionario storico-geografico ", si sbriga a descrivere le terre e i paesi di Carrodano. E rispetto a poco più di un secolo fa le cose non sono molto diverse da oggi, nella natura e nell'ambiente, mentre alcune essenziali novità si possono registrare per quanto riguarda le strade e gli insediamenti umani. Il comune di Carrodano ha una estensione modesta - 2097 ettari incuneati tra le terre di Sesta Godano, Carro e Borghetto Vara e confinanti sul versante mare con Deiva, Framura e Levante - ed è distribuito ad altitudini collinari, a monte e a valle dell'Aurelia. Oltre il Termine di Roverano, verso le rampe del Bracco, la strada nazionale attraversa il torrente Malacqua, su un percorso pressoché uguale a quello del Medioevo e incontra la provinciale dalla duplice provenienza di Brugnato e di Sesta Godano. Carrodano Inferiore, Carrodano Superiore e Mattarana hanno le radici e le fondamenta, si può dire, ai bordi di asfalto dell'Aurelia, mentre Canegreca e Ferriere sono più prossime alle montagne della riviera e respirano l'aria di mare filtrata dalla cortina vegetale dei boschi.
Poco oltre Mattarana un bivio indirizza al contermine comune di Carro. Se un automobilista di oggi sale ai paesi di Carrodano e lascia la macchina sulla strada per andare a sbirciare nelle campagne e nei piccoli centri abitati della zona, si offre il lusso gratuito di conoscere, almeno superficialmente, un bel pezzetto di Liguria, un paesaggio dolce e riservato e strade frequentabili (perfino il ricordo si è perduto dei possibili brutti incontri di una volta) e gente laboriosa e cordiale. Qui è l'appendice interna e boscosa dell'estrema costa occidentale spezzina; il verde itinerario complementare all'azzurro rivierasco. Si tratta dell'insieme di rilievi che formano, parallelamente al mare, il primo spartiacque appenninico e che si inoltrano sul versante interno, tra fasce agricole e forestali, verso le valli del Petronio e del Vara. Una riserva, cioè, di spazio entro cui completare intelligentemente l'organizzazione di strutture per l'ospitalità e il tempo libero, consentendo un alleggerimento alla congestione sugli itinerari costieri. La strada Aurelia, scaricata dal grande traffico, ne costituisce l'itinerario fondamentale, proprio tra il Termine di Roverano ed il Bracco, in tutto i! territorio di Carrodano.
STORIA
I due Carrodano, con le rispettive parrocchie ebbero l'antica funzione di borgo e castello e il nome - secondo il Formentini - dal " noto vocabolo carro-dunum, ricorrente in diverse parti dell'Impero Romano, dalla Gallia alla Penisola Balcanica, creduto celtico, sembra fissare in loco il ricordo di un mobile accampamento di carri, rotolati quaggiù, presso la marina, attraverso l'Appennino piacentino, nell'invasione gallica della pianura padana del IV secolo avanti Cristo ". Origini antichissime, quindi, favorite dalla remota invasione dei Galli e dei loro carri (in quel caso il turismo non c'entrava) e ai successivi stanziamenti di piccole comunità. A Carrodano Inferiore, l'Ospedale di S. Antonio e Santo Spirito fu una istituzione della Abbazia e della Diocesi di Brugnato: un borgo stradale dove gli avvocati del vescovo, signori di Lagneto, riscuotevano i pedaggi (coi denari contati, come alle stazioni autostradali dei nostri tempi). Carrodano Superiore fu dei Malaspina, passò ai signori di Passano e si riscattò abbastanza presto (nel 1229) dagli ordinamenti feudali per affidarsi alla "Compagna" e quindi al Comune di Genova. Dipendente daI Capitanato di Levante, il territorio fu compreso ed ordinato nella " Podesteria di Mattalana e Carrodani "; "governata dal podestà che viene eletto un anno dai signori di Passano di Genova, un anno dai signori della famiglia Passano di Framura e un anno dalla popolazione di Mattalana e dei due Carrodani ". La residenza della Podesteria era a Mattarana, la zona più vicina al valico verso Genova o alle vie che conducevano alla sede del Capitanato di Levante.
DA VEDERE
Salendo in direziono del Bracco, il primo e più importante centro è Carrodano Inferiore (o Sottano), composto da un borgo antico, attorno alla chiesa di S. Felicita, circondato da moderne case sparse; ad una quota più alta e a monte della statale Aurelia, è Carrodano Superiore (con la chiesa di San Bartolomeo, già parrocchia ai primi del '500) e più avanti, a 479 metri di altitudine, è l'abitato di Mattarana, schierato al lato della strada, sotto la protezione della chiesa di San Giovanni, antica parrocchia della Pieve di Framura.
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