Corniglia, frazione di Vernazza, si stende serena in un panorama meno corrusco e selvaggio che non negli altri borghi delle Cinque Terre. Corniglia è alta sul mare e domina un gran tratto di costa. Inabitato si allarga sulla rotondila pianeggiante del dorso della collina, che sale dolcemente e verde di vigneti, sino ad affrontare le asperità del monte Capri.
Corniglia è fiera della sua bella chiesa di San Pietro, costruita nel 1335 in un bel gotico fiorito, adornata da uno stupendo rosone, opera di artisti pistoiesi, e da un bel portale con scalinata. Corniglia e Vernazza, sono i due paesi delle Cinque Terre più famosi nel mondo per la produzione del rinomato vino.
COME RAGGIUNGERE CORNIGLIA
In pratica l'unico mezzo utile e sicuro per raggiungere Corniglia è il treno. Un altro mezzo comodo ed efficiente sono i battelli che però garantiscono il servizio solo in alcuni periodi dell'anno e solo in caso di condizioni meteorologiche favorevoli. Esiste una strada che collega Corniglia con la strada Litoranea, tuttavia nell'ultimo tratto verso il paese risulta talmente poco agevole che se ne sconsiglia l'utilizzo, tanto più considerato gli insormontabili problemi dovuti al parcheggio.
STORIA
Origini probabilmente remote sono da attribuirsi al borgo di Corniglia, il cui etimo deriva forse da una famiglia romana, da cui presero il nome di Corneli i liberti affrancati o da Cornelius, colono romano proprietario di un fondo produttore del pregiato e già allora rinomato vino. Come prova avvalorante la romanità del borgo, vengono infatti ricordate le anfore vinarie, scoperte negli scavi di Pompei, sulle quali si legge il nome di Cornelia. Il borgo, durante il Medioevo, subì la stessa vicenda degli altri paesi vicini. Gli annali di Caffaro e di Giustiniani ci narrano di anni foschi e sanguinosi, di feroci rivalità terriere e di violente gelosie di dominio, durante i quali Corniglia subì la dominazione dei conti di Lavagna, dei Signori di Carpena, di Luni. Nel 1254 il paese passò dai dominio di Papa Innocenzo IV a quello di Nicolo Fieschi che nel 1276, con la vendita dei Castelli di Carpena a Genova, rinunciò al diritto sugli uomini di Corniglia: fatto che determinò e rafforzò il dominio della Repubblica Genovese su tutto questo tratto di costa.
URBANISTICA
Il borgo di Corniglia si differenzia notevolmente dagli altri delle Cinque Terre, per la sua posizione elevata rispetto al mare. Sorge infatti su un promontorio alto un centinaio di metri, caratterizzato da un tratto di costa che precipita ripidissima e che risulta impraticabile verso il mare. L'abitato, circondato per tre lati da vigneti, si apre verso una concavità naturale intensamente coltivata e si allarga sulla rotondila pianeggiante del dorso della collina che sale dolcemente, fino alle asperità del monte Capri. Il carattere prettamente agricolo dell'insediamento, più legato al suo territorio che al mare, e la tipologia urbanistica ed edilizia diversa da quella dei paesi di fondo valle, fanno si che il paese venga classificato come borgo rurale più simile morfologicamente ai nuclei dell'entroterra.Per arrivare al borgo occorre percorrere una dura scalinata che sale ripida dalla riva e dalla stazione ferroviaria. Lungo il percorso principale, praticamente pianeggiante nel suo intero sviluppo, si allineano le case strette l'una all'altra che presentano caratteri tipologici diversi dalle schiere dei borghi più strettamente marinari. Gli edifici originari sono più bassi, formati in genere da tre piani, sopraelevati in epoche posteriori. Le singole unità sono formate da un grande locale, al piano più basso in parte seminterrato, munito di grandi aperture verso la strada e destinato certamente a cantina. I piani superiori, ai quali si accede per mezzo di una scala o interna o esterna a seconda della situazione del terreno, accolgono i locali di abitazione. Anche le case di Corniglia, come quelle degli altri insediamenti per la tipologia edilizia strettamente legata all'andamento del terreno, qui molto in pendenza, presentano una duplice possibilità di accesso e di conseguenza un maggior sviluppo della superficie dei piani superiori rispetto al seminterrato.
DA VEDERE
La chiesa parrocchiale intitolata a San Pietro Apostolo, costruita nel 1335 in un bei gotico fiorito, adornata da uno stupendo rosone, opera di artisti pistoiesi, e da un bel portale con scalinata, perfettamente inserita nel tessuto circostante, è forse il più interessante monumento di tutte le Cinque Terre. La piazzetta, centrata lungo la linea di sviluppo, e determinata da un improvviso dilatarsi del percorso principale, diventa lo spazio di raccolta del paese. Qui, in questo luogo di modeste dimensioni, all'ombra verde dei grandi alberi, sotto l'incombenza di una chiesa del secolo scorso, si svolge con estrema serenità la vita comunitaria del paese.
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