Manarola è arroccata su di un piedistallo di pietra scura, sull'alto di una breve penisola, e presenta agli occhi del visitatore uno tra i panorami più originali della Liguria. Il paese, su in vetta, sembra spingere verso il basso le sue ultime casette, a far da sentinella e a curiosare su quanto avviene giù, in riva al mare. Nei giorni di cattivo tempo le barche, in mancanza di una spiaggia adeguata, vengono tratte a riparo fin su a mezza costa, fino sulla terrazza dove, d'estate, si svolge la tradizionale festa dei pittori.E' legata a Riomaggiore da una sentiero singolarissimo, scavato nella roccia e a picco sul mare: la via dell'Amore. La Via dell'Amore è ricca di incavature suggestive e di panchine: specialmente durante l'estate tiene perfettamente fede al suo nome...Da non perdere, in periodo natalizio, la visita del grandioso presepe luminoso, costituito da oltre trecento figure a grandezza d’uomo, sistemate nei vigneti terrazzati che sovrastano il borgo.

COME RAGGIUNGERE MANAROLA

In pratica l'unico mezzo utile e sicuro per raggiungere Manarola è il treno. Un altro mezzo comodo ed efficiente sono i battelli che però garantiscono il servizio solo in alcuni periodi dell'anno e solo in caso di condizioni meteorologiche favorevoli. Sebbene esista una strada scorrevole e molto bella dal punto di vista paesaggistico, la 'Litoranea', i problemi relativi al parcheggio una volta giunti al paese, sono insormontabili.

STORIA

Il borgo di Manarola ha origini antiche, più remote del centro costiero di Riomaggiore. Il primitivo insediamento sorgeva più in alto, lungo l'itinerario di mezzacosta, nello stesso luogo dell'attuale Volastra, il Vicus Oleaster abitato da coloni e legionari romani. L'afflusso dal monte delle popolazioni ivi insediate determinò alla fine del XII secolo la fondazione del nuovo nucleo a mare, caratterizzato perciò da una comunità di contadini. Si fa risalire il toponimo di Manarola quasi con certezza a Manium Arula, un probabile tempietto dedicato ai Mani, le anime dei morti, da una famiglia romana proprietaria di un fondo. Il borgo fu, per diritto, marchesato dei Signori di Carpena, successivamente feudo dei Fieschi, dai quali passò nel 1276 a Genova.

URBANISTICA

Il suggestivo borgo è arroccato su di un alto sperone di roccia scura, sorgente obliquamente dal mare. Le case, allineate lungo un canalone, ne risalgono il corso tra il terreno acclive della stretta valle fino al sito della bella parrocchiale.Il percorso di impianto principale dell'insediamento è l'attuale via Roma costituita dal fondo del torrente Groppo, la cui copertura ha determinato l'eliminazione dei caratteristici e numerosi ponticelli, per lo più in pietra, che mettevano in comunicazione le due sponde del torrente.Il tessuto viario, anche qui esclusivamente pedonale, presenta gli stessi caratteri degli altri insediamenti costieri. Dal percorso principale si dipartono perpendicolarmente stretti vicoli, lastricati in ciottoli e pietra, e spesso ripide scale che raggiungono le abitazioni sui fianchi del promontorio, gli orti e gli spazi aperti. La tipologia edilizia non è dissimile dallo schema delle abitazioni di Riomaggiore e di tutti i nuclei urbani di questo tratto di costa. Il carattere peculiare e l'asperità del terreno hanno caratterizzato e determinato lo sviluppo in altezza delle abitazioni, il loro allineamento in schiere, che si fronteggiano sulle pendici dei colli, e la duplice possibilità di accesso, sia dalla strada a valle che dal percorso a monte.

DA VEDERE

In posizione preminente rispetto al paese e a monte rispetto all'abitato sorge la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, la più interessante emergenza architettonica di Manarola.

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