Incastonato in una tra le più belle insenature della riviera ligure, Lerici è definito "La Perla del Golfo", di cui, dopo La Spezia, è il centro più importante. Lerici è una città che offre, oltre alla naturale bellezza dei luoghi e ai monumenti storici, servizi turistici. Da Lerici si raggiungono in breve tempo Luni e suoi scavi, le cave di marmo di Carrara, Pisa, Firenze, Genova, Parma con l'aeroporto di Luni e da La Spezia, con servizi traghetto, la Sardegna e la Corsica. Oggi Lerici vive la sua dimensione di piccolo, esclusivo punto turistico conservando ancora intatte le testimonianze del suo passato. Soggiornano qui, durante la bella stagione, alcune tra le più importanti e famose voci della poesia e della letteratura contemporanea.
COME RAGGIUNGERE LERICI
Lerici può essere facilmente raggiunta in auto. Posta all'estremità orientale del Golfo, è raggiungibile dalla Spezia percorrendo il Viale S. Bartolomeo, la zona cantieristica e la galleria degli Scoglietti. Chi proviene dall'autostrada può imboccare lo svincolo posto sul raccordo autostradale che permette di raggiungere Lerici in brevissimo tempo senza addentrarsi nella città. Da tenere in considerazione anche l'autobus, soprattutto a causa delle difficoltà dovute ai parcheggi. Si ricorda che in primavera ed estate le strade di accesso a Lerici e San Terenzo sono chiuse saltuariamente, in particolare il Sabato sera e a volte la Domenica pomeriggio.
Utile ed efficiente (ma un po' costoso) il servizio battelli che durante l'estate collega Lerici con Portovenere e La Spezia.
STORIA
Poiché la storia di Lerici si perde nella notte dei tempi, non sappiamo con precisione l'anno della sua fondazione, ma lo studio del suo antico nome "portus Illycis" che potrebbe derivare dal greco "Iliakos" (iliaco, troiano), ci induce a favoleggiare che la sua fondazione derivi da un gruppo di esuli della guerra di Troia. E non potrebbe essere altrimenti perchè il territorio presenta numerose analogie con le coste greche e una bellezza dei luoghi degna di Venere, a cui è dedicata una delle sue baie, chiamata Venere Azzurra. Lerici fu porto di approdo dei traffici greci e fenici, e la sua storia non ebbe mai momenti bui, semmai periodi ancora avvolti in un affascinante mistero. Lo stesso mistero che avvolge le origini del popolo etrusco a cui Lerici fu particolarmente legata per la sua vicinanza a Luni. Sappiamo che nel VII sec. a.C. il Golfo fu occupato dagli Etruschi che spaziarono da Pisa a Capo Mesco fondando la città di Luni a cui Lerici per molti secoli legherà la sua storia. A tale proposito proponiamo alcune brevi righe di Pantero Pantera, sec. XVII (capitano marittimo autore di un inedito portolano che descrive la lingua attorno al 1620):"Lerice, terra non molto grande circondata da muri. Da questa terra si nominava anticamente questo Golfo Porto D'Erice, si come si chiamò ancora Porto di Luna, da una grande città che vi era dell'istesso nome".
Per la sua importanza come porto, Lerici fu conteso dai romani ai liguri e da essi conquistato e utilizzato a scopo militare e commerciale. Lerici fu porto importante nel Medioevo, sempre legato al dominio del Vescovo di Luni: vi approdavano i viandanti, i pellegrini, i mercanti che volevano, attraverso il nodo nevralgico di Sarzana, raggiungere il nord Italia e il centro Europa. Una diramazione della Francigena porta al nostro Golfo poiché da Lerici partivano i pellegrini per S. Jacopo di Compostela e per Roma. A questo proposito da Lerici dipartono ben due vie romane o romee: una corrisponde all'attuale via che unisce Lerici a Sarzana, l'altra, che risale al tracciato dell'Aemilia Scauri poi Aurelia, unisce Tellaro fino a Lerici tramite un bel percorso tra ulivi e macchia mediterranea che tocca numerosi siti di importanza storico-archeologica. Lerici fu utilizzata dai lucchesi per il traffico di pelli e stoffe, poi a lungo contesa tra Genova e Pisa nel periodo delle Repubbliche marinare.
Nel 1241, dopo la battaglia del Giglio, fu occupata dai pisani che edificarono il Castello e il borgo nuovo murato. Dopo quindici anni Genova la riconquistò e ampliò il Castello. Nel 1528 Lerici fu teatro di un avvenimento che cambiò le sorti dell'Europa: fu tra le mura di un suo palazzo che Andrea Doria si rifugiò e decise di passare dalla Francia alla Spagna, togliendo alla Francia il dominio sul Mediterraneo a favore della Spagna.
Tra il '600 e il '700 ebbe il massimo sviluppo urbanistico grazie alla presenza in Lerici di una nobiltà armatoriale che aveva le sue dimore nel borgo e di cui restano gli antichi palazzi e le ville. Nell'800 scrisse pagine gloriose della storia risorgimentale, tanto che Garibaldi chiamò la sua popolazione "la più forte e la più energica d'Italia". Lo stesso Carlo Pisacane raccolse in Lerici nel 1857 otto suoi fedeli compagni per la spedizione di Sapri, ma chi più ne impersonò lo spirito risorgimentale fu Giuseppe Petriccioli che con Felice Orsini e Carlo Pisacane issò il tricolore sul Duomo di Milano dopo aver duramente combattuto sulle barricate delle "Cinque Giornate".
DA VEDERE
Il Castello, alto esempio di architettura militare, che domina il paese; l’Oratorio di San Rocco, di origine risalente al 1287, con dipinto del Fiasella, campanile e lapidi trecentesche; l’Oratorio di San Bernardino; la Chiesa di San Francesco del 1200, ricostruita nel 1632, con tele del Fiasella, trittico marmoreo cinquecentesco di Domenico Gare e Cristo morto del Maragliano; il Castello genovese di San Terenzo, costruito nel secolo XVI su una costruzione più antica; la Chiesa di S. Maria Assunta (secolo XVII); la Chiesa protoromanica di San Lorenzo al Caprione (secolo XII) con vicini resti di un antico borgo; la Torre Saracena, antica difesa del borgo di Tellaro; resti della Torre Gorpina, posto di guardia o di gabella fra Tellaro, e quelli, posti sulle alture prospicienti il mare, della Serra e di Pugliola.Da citare anche i ruderi dell’antico borgo di Barbazzano, vicino a Tellaro, abbandonato presumibilmente nel secolo XV a seguito di incursioni dei Mori, e quelli dei castelli e dei borghi di Petra Tecta e Figarolo, distrutti dai Genovesi ne secolo XII. Incantevoli le vedute panoramiche da Falconara, da Bellavista e dalla strada che, dalla Serra, passando per Montermarcello, porta ad Ameglia nella Valle del Magra. Un discorso a parte merita la bellissima Villa Marigola (ex Villa Pearce), ove soggiornarono illustri personaggi. La Villa, oggi Centro Studi della Cassa di Risparmio della Spezia, ospita convegni ed attività culturali di alto livello. Numerose le spiagge: Baia Blu, San Terenzo, Lerici, Venere Azzurra, Fiascherino.
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